Sixth review of the book.
Paolo Pedercini, review of Animal Spirits: A Bestiary of the Commons, Neural magazine, 3 Aug 2009.
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How can gentrification, free culture, pornography and Baudrillard coexist in the pages of the same book? Animal Spirits: A Bestiary of the Commons is a peculiar and oblique work that challenges many of cyberculture’s recurring narratives. Matteo Pasquinelli, media activist and net porn expert, successfully combines the most radical media theory with the tradition of post-operaismo (a strain of neo-marxism currently captained by Negri, Virno and Lazzarato). The theme of the collection of essays, the concept of animal spirits, is borrowed from Keynes and refers to the complex amalgam of emotional and instinctual forces that push below the sanitized surface of information age capitalism. The main victim of Pasquinelli’s polemic is ‘digitalism’, the transversal ideology that sees in the network the promise of an egalitarian society free from any conflict. The great digitalist fallacy is to hide the parasitic nature of contemporary capital, a nature that manifests itself in the living labour behind immaterial production – the set of infrastructures, platforms and devices that enables social production and gift economies -or in real estate speculation, that which exploits the value collectively created by urban dwellers. The bestiary includes an imaginary duel between Ballard and Baudrillard and an acrobatic disquisition on pornography and images of war. It’s a book full of suggestions and provocations, sometimes hard but not inaccessible that can work either as introduction to the contemporary debate around immaterial capital or as a politically incorrect antidote to the techno-utopian hot air we breathe everyday. Paolo Pedercini
[In Italian] Come possono coesistere gentrification, free culture, pornografia e Baudrillard nelle pagine di uno stesso libro? Animal Spirits: a bestiary of the digital common è un’opera singolare ed obliqua che mette in discussione molte delle narrazioni ricorrenti della cultura di rete. Matteo Pasquinelli, curatore dell’antologia Media Activism ed animatore della lista Rekombinant, si è dato il difficile compito di incrociare la media theory più radicale con la tradizione del postoperaismo italo-francese. Il tema che lega questa raccolta di saggi è il concetto, preso a prestito da Keynes, di spiriti animali ovvero quelle forze emozionali, istintive che spingono sotto la superficie asettica del capitale nell’era dell’informazione. La principale vittima del fuoco polemico di Pasquinelli è il digitalismo, un’ideologia trasversale che vede nel network la premessa di una società egualitaria e senza conflitti. La grande fallacia del digitalismo è quella di celare il carattere parassitario del capitale che si manifesta come lavoro vivo dietro la produzione immateriale – quel complesso di infrastrutture, piattaforme e dispositivi senza il quale nessuna economia del dono potrebbe esistere – o come la speculazione edilizia che si nutre di valore collettivamente creato negli spazi urbani. Il bestiario include un duello immaginario fra Ballard e Baudrillard e un’acrobatica disquisizione su pornografia ed immagini di guerra. Un libro ricco di spunti e provocazioni, talvolta difficile ma mai inaccessibile che può funzionare sia come introduzione al dibattito contemporaneo sul capitalismo immateriale che come antidoto politicamente scorretto alla fuffa tecnoutopica a cui siamo esposti ogni giorno. Paolo Pedercini
